
La rivoluzione… della casa: basta persone senza case e case senza persone!
Il sistema di case di edilizia residenziale pubblica di Regione Lombardia è fermo. Ci sono migliaia di persone in lista d'attesa, altrettante case vuote e una sempre maggiore quota di popolazione che non riesce ad accedere al mercato immobiliare. Promuovere gli investimenti pubblici e assegnare un ruolo di primo piano ai territori nel determinare le politiche abitative, deve essere una priorità politica per garantire che le persone possano avere scelte abitative veramente convenienti. Gli enti territoriali, infatti, sono spesso gli unici attori in grado di ipotizzare e praticare iniziative innovative nel campo dell’dilizia abitativa.
Introduzione dell’affitto calmierato e aumento dello sgravio fiscale
È dimostrato che i costi abitativi sono in grado di influenzare la caduta in uno stato di povertà economica delle famiglie, dei giovani e degli anziani. Per combattere il caro affitto è fondamentale incentivare l’introduzione dei contratti di affitto a canone concordato e le agevolazioni fiscali come la cedolare secca al 10%, che hanno dimostrato di poter incidere positivamente sull’impoverimento abitativo. Siamo in una delle regioni in cui i giovani prolungano maggiormente la permanenza nella famiglia d’origine, presso la casa dei genitori o dei nonni, è fondamentale quindi incentivare l’utilizzo del canone concordato soprattutto tra i contraenti con età inferiore ai 35 anni.
Azzeramento della gestione politica di Aler
La gestione politica di Aler degli immobili è fallimentare, come dimostrano chiaramente i dati. Aler Milano, ad esempio, sui circa 70 mila immobili che possiede e gestisce in tutta la Città metropolitana, ne ha circa 10 mila che non danno alcuna forma di reddito all’azienda, o perché vuoti e sfitti, o perché occupati abusivamente. Secondo le stime dei tecnici sono circa 12 mila gli immobili assegnati agli indigenti da affidare ad altre fasce affinché si raggiungano canoni sostenibili. Questo tipo di gestione, in cui Aler non dialoga con gli inquilini delle proprie case e le lascia vuote o sfitte, non è più sostenibile. Solo nel 2021 Metropolitana Milanese (MM) e Aler insieme sono state in grado di assegnare solo 1200 alloggi, perché il sistema della legge regionale, di regolamento attuativo e di software regionale che obbligatoriamente va utilizzato non consente di andare oltre. Da un punto di vista politico è essenziale modificare la normativa regionale in materia mentre da un punto di vista gestionale è auspicabile affiancare alla gestione amministrativa quella sociale da parte di un gestore\manager sociale individuato attraverso appositi bandi pubblici.
Più coinvolgimento di attori privati nel terzo settore
Il terzo settore e le cooperative di abitazione hanno sempre avuto un ruolo determinante nel settore della casa, sia per la locazione sia per la vendita. La loro presenza è spesso risultata in azioni di mitigazione dei costi di accesso alla casa, di riqualificazione del territorio e di miglioramento delle condizioni di vita. È fondamentale, dunque, coinvolgere sempre di più gli attori privati del terzo settore, rendendoli in grado di operare nell’housing sociale. Le azioni concordate di partenariato con investitori istituzionali rappresentano la via maestra per operare con successo nell’ambito del Social Housing.
Residenzialità degli studenti
Serve una regolamentazione legislativa più stringente ed esigente nel campo dell’edilizia studentesca privata. I fondi pubblici dovrebbero infatti essere negati o vincolati al rispetto di determinati criteri di inclusività ed accessibilità economica. Servono opere di calmieramento degli affitti a studenti, con la previsione di un tetto massimo. È necessario creare norme e strutture adeguate per far emergere e combattere quelle situazioni di illegalità cui sono oggi costretti molti studenti.